L’invincibile paradosso

Autore: | Pubblicato in Pensieri sparsi 0 commenti
Io con la maschera veneziana del gatto - febbraio 2013

Io con la maschera veneziana del gatto – febbraio 2013

Lei è ancora in un letto d’ospedale, la chiamo per l’ennesima volta: voglio sapere come sta, sentire la sua voce dopo l’intervento. La sento sfinita, abbattuta, la scopro diversa e questo già m’inquieta. Mi dice «… più avanti ci riproverò, un’altra volta, e se non dovesse andare… basta, chiuderò questo capitolo».

Non è quello che dice, è quello che percepisco e che mi fa tremare, è quella disperazione sottile, in fondo alla gola, per me è come guardarmi allo specchio, è la mia stessa disperazione che ho imparato a sostenere con naturalezza, ma ora è lei che soffre e per l’affetto che le porto il dolore si fa più intenso e non riesco a sopportarlo.

Così, penso alle mie parole, per quell’altrettanta severa, irraggiungibile sentenza, quando chiusi la telefonata dicendo «Non accadrà nulla di più, né di meno di quanto sappiamo già», come al solito lapidaria. «Non lo posso accettare», mi rispose lei.

Che invincibile paradosso scoprirsi così incapaci di sopportare la sua disperazione, per te che la vesti, portandola con disinvoltura.

 

Add Your Comment