Lei è ancora in un letto d’ospedale, la chiamo per l’ennesima volta: voglio sapere come sta, sentire la sua voce dopo l’intervento. La sento sfinita, abbattuta, la scopro diversa e questo già m’inquieta. Mi dice «… più avanti ci riproverò, un’altra volta, e se non dovesse andare… basta, chiuderò