Progetto MicioVille

Gatti si nasce, gattari si diventa di Nora Vi

Racconto a puntate scritto da Stefania Calledda

Quinta puntata: il gioco

Per quanto la mia mamma umana perseveri nel comprarmi giochini che ai suoi occhi appaiono divertenti, sono io che decido cosa è più spassoso e noto un certo disappunto nei suoi occhi, non so perché, quando devasto scatole di cartone trovate per casa, riducendole in brandelli e spargendole per il pavimento. Mi piace saltare in posti improbabili, da cui a volte faccio fatica a scendere. Ho il mio orsetto preferito che rincorro per le stanze, quando io e gli umani giochiamo, mi piace farmi le unghie sul polistirolo e correre via quando mi sgridano per aver imbiancato la casa di questo strano materiale.

Giocare per un gatto è importante, anche per una signora come me, è un momento che condividi con altri simili e non, sono attenzioni, spaccati di pura gioia nel quotidiano.

 

Sesta puntata: lo spazio

Per un gatto come me, è importante adattarsi alle situazioni e ai contesti, ma in questo siamo bravissimi. Da questo punto di vista, vivere a contatto con la natura, in un bel giardino o in campagna, nonostante i pericoli in agguato, è una pacchia! La città, invece, è piena d’insidie, difficilmente trovi qualche gentile signora disposta a darti da mangiare, visto che il cibo scarseggia, e magari farti anche qualche coccola.

Noi gatti d’appartamento non ce la passiamo male, se l’umano adottivo è abbastanza accorto, possiamo vivere lungamente in felice compagnia, ma per noi il problema è un altro: la noia!

Così, tutte quelle fobie igieniche, o peggio ancora, quell’abitudine umana a preferire le cose agli esseri viventi, a volte ci appaiono certamente castranti per la nostra creativa necessità di vivere lo spazio per intero.

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