Aspettando il 6 marzo…

Autore: | Pubblicato in Pensieri sparsi, Umanesimo 1 Comment

L’evento di giovedì sera – 20.30 Arzignano – ci attende. Nella sala le voci di Silvia e Chiara riempiono il vuoto e il silenzio di quella stessa attesa.

Silvia e Chiara alla prese con le prove...

Silvia e Chiara alla prese con le prove…

Una piccola anteprima:

“Lui è un operaio metalmeccanico in pensione. Si lamenta che, dopo trent’anni di malattia, non riesce più a camminare tanto come prima, a fare la sue lunghe passeggiate con la moglie, a star dietro ai suoi nipoti. Lo ascolto mentre attendo il mio turno per la visita, e a un certo punto dice che da quando ha questi problemi la sua è una vita a metà. È allora che la mia voce si fa severa: «“Una vita a metà” non mi piace, dica piuttosto una vita diversa, non esistono vite a metà, la vita è vita, e ogni vita è degna di essere vissuta in quanto vita». «Ha ragione …», mi risponde lui che ora si guarda intorno e si accorge di essere stato superficiale, «… mi scusi», continua, come se mi avesse offeso. Ma io lo correggevo per dargli coraggio, perché a volte per quel vivere diverso ci vuole coraggio, abbiamo bisogno di coraggio.” S.C.

Penso, mentre F*** mi dice che io non smetto mai di lottare, che io non lotto con la vita, per la vita. Penso che semplicemente vivo, come il gattino cieco che gioca come tutti gli altri gattini, vive, semplicemente vive. Questo mi insegna la mia gatta, che tutte le sovrastrutture che crediamo di aver eretto in quanto esseri superiori, non sono che la manifestazione della nostra orrenda vanità: gli animali non s’incupiscono, non si demoralizzano per un handicap, l’handicap fa parte del loro essere al mondo, vivono, semplicemente vivono, senza farsi domande, accettano la vita per quella che è, il suicidio nel mondo animale è un evento rarissimo, perché vivere è già abbastanza entusiasmante di per sé stesso. Il gatto non concepisce il passato e il futuro. Conosce solo il presente, percepisce soltanto l’istante che vive, il qui e adesso, pur memorizzando facce, odori, sapori, gode semplicemente del suo stare al mondo. Lo specismo ci ha indotto a porci così arrogantemente al di sopra, da non saper comprendere quanto la manifestazione della vita sia così complessa nella sua semplicità. C’è l’ombra del positivismo, l’idea che sei in quanto produci, e se non sei produttivo, non sei. S.C.

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  1. Posted by Sissi Bart

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