Barocco

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In equilibrio precario

sulla quarta corda di un violino

io vivo,

e Adagio percorro

le improbabili vie del sé.

Insisto nell’esistere

come un assolo di violoncello,

un virtuosismo di violini,

un mare in tempesta.

Sono Stagioni

che scivolano come le dita

di una suonatrice d’arpa.

Se tentenno, è un vibrato,

un pizzicare di corde,

un archetto che appena indugia,

ma è l’orchestra che mi sostiene,

l’incredibile sensazione armonica

di essere solo parte di un tutto.

Stefania Calledda, settembre 2011

PS: non si può comprendere fino in fondo Vivaldi (e in generale il Barocco in musica) senza conoscere i paesaggi del Veneto

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  1. Posted by Stefania

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