Vicenza in bicicletta

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In Veneto quando piove, lo fa sul serio con tremendi acquazzoni che insistono sulla pianura per giorni; ma quando arriva il sereno, la città di Vicenza brilla di una luce intensa come quel verde, che in Sardegna è sconosciuto, che s’affaccia dagli alberi e dai coltivi, ora che il granturco è cresciuto, alto e prospero lungo le strade.

La vera magia di Vicenza è quel brulicare improvviso di biciclette, un numero spropositato di cittadini sulle due ruote, a volte famigliole intere, che ai miei occhi risulta sconcertante: né Cagliari, né Nuoro permettono una simile invasione, considerata l’urbanistica e le caratteristiche geografiche.

Così il centro è percorso ogni giorno da pedoni e ciclisti dilettanti di tutte le età ed etnie, ed esiste un mercato fiorente di biciclette, attrezzatura ed accessori vari che convive sulle vetrine dei centri commerciali e dei negozi del centro.

Una tale conquista su due ruote è seconda solo a Ferrara: “città dell’arte e delle biciclette” è la scritta che accoglie i visitatori numerosi del centro medievale e rinascimentale per eccellenza. Noi la visitammo in occasione della Pasquetta. Avemmo la fortuna, richiamati dal ritmo incessante dei tamburi, di scoprire una rappresentazione in costume nel castello che fu del Duca d’Este

Quest’estate berica non è poi così insopportabile: qui nemmeno immaginano il caldo umido e afoso di Cagliari che da aprile mi avrebbe piegato e che fino a ottobre sarebbe stata la mia condanna; sorrido delle loro lamentele, mentre attendo il mio ritorno temporaneo in Sardegna e il meraviglioso autunno vicentino che accende di colori le campagne. S.C.

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  1. Posted by francesco

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